Che Sud fa De Chirico a Otranto magia di settembre […A frequentare un autore non ti sorprende quasi più, resta solo il piacere di ritrovarsi un gigante che ti è diventato ormai familiare. Attratti da De Chirico, i visitatori troveranno fino a settembre cinque stanze dedicate ad altrettanti autori del secondo Novecento.
Dobbiamo andare e non fermarci finchè non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare. Jak Kerouac La storia deve avere un senso e questo senso dev’essere organizzato in una narrativa lineare. Elementi della quotidianità si intrecciano ...
Articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 30 marzo 2014, pag.9 Non era una sedia vera distrutta un'opera d'arte ACQUAVIVA - Una visitatrice stanca a Palazzo De Mari si è seduta per errore, distruggendola, su una sedia di cartone che faceva parte di un’installazione di arte contemporanea. È accaduto ad Acquaviva durante l’inaugurazione della mostra «At full blast! A tutto spiano» ACQUAVIVA - La «vernice» di una mostra d’arte - si sa - è questione piacevole ma alle volte molto faticosa.
Un laertino al fianco di De Chirico “Fare le valigie e partire”. Letteralmente. Può permetterselo l’Artista laertino Antonio Giannini, pittore e disegnatore, classe 1980, famoso per le sue opere che ritraggono, per la maggior parte, valigie, bagagli di vita ed esperienze oltre che oggetti del quotidiano, impilati in un disordine ordinato a dare forma e volume alle rimembranze, ai ricordi passati, alle speranze future.
La valigia del pittore, metafora della memoria LATERZA – La luce pomeridiana del sole d’estate nelle città del Sud conferisce agli oggetti un aspetto particolare. Li rende quasi irreali, diversi, genera una percezione straniante: la controra estiva nel meridione è un momento in cui la società si ferma e gli oggetti, più isolati e più assolati, sembrano acquisire una forma peculiare, oltre quella fisica, metafisica.
In undici tele i ricordi di Giannini nella casa dei nonni Termina stasera”memorie in equilibrio” di Antonio Giannini. Una personale con 11 tele e due installazioni in cartone al palazzo marche sale di Laterza. In otto giorni la sala della cavallerizza ha visto un numero crescente di visitatori ed anche alcune scolaresche hanno visitato la mostra. Una buona intuizione dato che Giannini, 33 anni, è un insegnante d’arte alla De Carolis a Taranto.
[…] Certamente le opere e la stessa ricerca artistica di Antonio Giannini è assai interessante, in quanto è riuscito a costituire un suo proprio, particolare taglio visivo, riconoscibilissimo. Cromie quasi mai accentuate proprio per dare una sorta di opacità del tempo. Si denota oltre modo anche una vena ironica, che non guasta, anzi impreziosisce il tutto facendolo apprezzare ancor maggiormente.
[… efficaci risultano i trompe-l’oeil di Giannini, incastri volumetrici tipo scatole cinesi con all’interno una forma di valenza simbolica, il mare o delle grandi sfere…]
[…la lettura della composizione di Antonio Giannini conduce a considerare, immagine e immaginazione come simbologia, sintesi estrema, metaforica, vitalistica liberatoria, verso la terra promessa dell’étre, modulo – Zen vuoto/pieno, cui colore, forma, finalmente liberati dal contenitore duale-cerebrale, dalle ansie del separativo, dalle costrizioni dell’essere-pensiero-forma-coscienza….]
[…] i contenitori/cassetti/valigie/libri: lavorando sulla trasgressione della loro funzione, sul ripensamento del loro uso, permettendo loro di assumere un senso nuovo attraverso la narrazione poetica. Del tuo lavoro mi piace che riesci a comunicare con pochi elementi, seriali, minimali, affastellati ordinatamente a creare rispondenze volumetriche, dinamiche della composizione.
Tra le tele incomplete e le sfumature dei colori, i bozzetti, il verde dei pini che si affacciano alla finestra e le calde note di Domenico Modugno, nello studio di Antonio Giannini, un orologio a pendolo di legno scuro distrae e introduce a un tempo antico, nell’intimità familiare dell’artista.
Libri, valigie, fonografi, auto d’epoca, sofà, cassetti di sogni e giochi d’infanzia sono oggetti ricorrenti nella pittura di Antonio Giannini, che simbolicamente e ingegnosamente trasferisce su tela, con l’olio o con il pastello la natura della sua esistenza, profondamente e morbosamente legata ad un passato che abita e sazia il suo presente.Strutture ordinate come castelli di souvenir si ergono verticalmente quasi a cercare la misura e la stabilità della memoria, in una salda descrizione plastica che definisce il proprio mondo, in ino spazio irreale e fuori dal tempo determinato nella mente e nel suo intelletto.
[…riprendiamo con un giovane che ha già fatto parlare di sé e di cui sicuramente si parlerà molto: Antonio Giannini, artista laertino dai colori vivaci che si muove tra metafisica, surrealismo e simbolismo, immortalando oggetti della vita quotidiana e rendendo il cartone, materia prima certamente non pregiata, elemento principe di eccezionali creazioni artistiche. Oserei definirlo “l’artista della valigia e del viaggio”, tanto sono presenti l’oggetto e l’idea nelle sue opere, insieme a vespe, auto, aeroplani…. Una definizione che è forse un azzardo, ma in questa mostra vi è comunque la realtà di un fantastico viaggio da fare nel suo mondo e nelle sue opere, al termine del quale potrete conservare certamente una sensazione appagante. Insomma, se siete pronti per partire, a me non resta che augurare “buon viaggio” nel fantastico mondo di Antonio Giannini.
[…e in questo cammino, primo nostro tassello è appunto la mostra d’arte contemporanea “Stai in campana!” dell’artista Antonio Giannini, di fronte alle cui opere non possiamo far altro che rimanere estasiati. All’artista, al curatore ed agli organizzatori va il nostro grazie per aver regalato alla Pinacoteca civica cassanese un altro momento di prestigio…]
Dopo aver curato, in collaborazione con Nicola Surico, direttore della Messaggi Edizioni e con lo staff della Edi Media Communication, mostre di autori come Angelo Cortese – “La Repubblica delle Arti”, Carlo Fusca – “Il Teatro della pittura”, Beppe Labianca – “Magica evocazione in un sogno”, Vincenzo Mascoli – “è tutto un gioco!”, Angelo Accardi e Luca Giovagnoli – “ScandalOSA?”, e tanti altri meritevoli artisti, eventi promossi da Enkomion (trimestrale di Storia, Letteratura e Arte) e tenuti tutti nella Pinacoteca Comunale di Cassano, adesso è la volta di Antonio Giannini.
A volte, quando il gesto creativo incontra l’introspezione psicologica e la riflessione sociale, si sprigiona un potenziale comunicativo in grado di disarticolare le tradizionali categorizzazioni, rompere gli schemi e scompaginare quel confortevole reticolo di convinzioni che, se da un lato, consente di metter ordine – direbbe Max Weber – “nell’infinità priva di senso del divenire del mondo”, dall’altro, rappresenta una cristallizzazione che frena il superamento dello status quo. Soprattutto in campo artistico.
Artista contemporaneo