Vitantonio Fosco

Un laertino al fianco di De Chirico “Fare le valigie e partire”. Letteralmente. Può permetterselo l’Artista laertino Antonio Giannini, pittore e disegnatore, classe 1980, famoso per le sue opere che ritraggono, per la maggior parte, valigie, bagagli di vita ed esperienze oltre che oggetti del quotidiano, impilati in un disordine ordinato a dare forma e volume alle rimembranze, ai ricordi passati, alle speranze future. 

Partire quindi, alla volta di Otranto, nelle stanze del Castello Aragonese adibite a galleria d’Arte che, dopo aver ospitato le opere di Mirò, Picasso, Dalì e Warhol nelle edizioni precedenti, diventa quest’anno cornice della mostra dedicata al Maestro della metafisica del ‘900, Giorgio De Chirico. Le opere di De Chirico (alcune in prestito dalla Galleria d’Arte Maggiore di Bologna) raccontano l’evoluzione e le fasi stilistiche del Maestro che spaziano dal recupero della tradizione classica al riavvicinamento con la realtà, passando per anfratti surreali intendendo la metafisica “come qualità eletta della pittura e non come caratteristica degli oggetti”. Ciò che va oltre la semplice apparenza fisica quindi, quello che non si vede, ma è presente nelle opere attraverso suggestioni lontane dai sensi. Giannini, inviato della galleria CoArt di Corato tramite il curatore Alexander Larrarte, esporrà (sette tele, tre disegni e un istallazione) insieme ad altri tre rappresentanti pugliesi: Vincenzo Mascoli (Corato), Beppe La Bianca (Bari) e Oronzo Liuzzi (Fasano), accomunati dalle sfumature metafisiche e surreali delle loro opere, allestendo gli spazi adibiti agli eventi a margine della monografica del Maestro del ‘900 in una mostra intitolata “Metafisica a Sud, enigma di un pomeriggio d’estate (omaggiando/trasformando il nome di una delle opere di De Chirico). Ed è così, tra valigie chiuse e ninnoli d’infanzia, che l’oggetto diventa ricordo, suggestione, emozione. Nulla vale più di quello che sembra ma diventa quello che è, acquisisce un valore che la mente umana non può raffigurare, ma che oggetti del quotidiano possono guidare, suggerire, per portare ad emozionare. Andare oltre quello che si vede, rivivere momenti precisi, suggestioni senza risposte e senza forma, alle quali il raziocinio umano prova a dare significato intrappolandole in oggetti/soggetti che ne evocano il sapore, seppur forse in maniera limitata. Fare le valigie, andare. Andare oltre le cose, oltre le facili comprensioni, raggiungere un orizzonte irraggiungibile, provare l’emozione di farlo, portarsi dentro il ricordo di averlo fatto. A questo servono le valigie Antonio, ad affrontare lunghi viaggi in mondi profondi, in prospettiva,lasciando all’osservatore la possibilità di scegliere la propria strada. Il viaggio nella mostra collaterale ha inizio il 10 Luglio (coincidente alla data di nascita di De Chirico) alle ore 19:00 e sarà aperta fino al 29 Settembre. Maggiori informazioni sul sito castelloaragoneseotranto.it

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